Milano è sotto choc per un nuovo, atroce femminicidio. Luciana Ronchi, 62 anni, è stata uccisa a coltellate dall’ex compagno, Luigi Morcaldi, in un agguato premeditato sotto casa sua, nel quartiere Bruzzano. L’uomo, che ha colpito la donna per ben 14 volte, è stato poi rintracciato e arrestato dopo una caccia durata ore. Durante l’interrogatorio ha definito se stesso un “fallito”, ammettendo le proprie responsabilità ma senza fornire una reale spiegazione per il suo gesto estremo.
L’agguato e la caccia all’uomo
L’aggressione è avvenuta in via Giuseppina Grassini, dove Luigi Morcaldi ha teso un agguato a Luciana Ronchi. Le immagini delle telecamere di sorveglianza, come riferito dalla polizia locale, mostrano l’ex compagno muoversi con “estrema determinazione e rapidità”. Dopo averla accoltellata ripetutamente al volto e alla spalla, l’uomo è fuggito a bordo di uno scooter, dando il via a una intensa caccia all’uomo.
Le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciare Morcaldi attraverso il segnale del suo telefono. Dopo aver tenuto il dispositivo spento per qualche ora, l’uomo l’ha riacceso, permettendo agli investigatori di localizzarlo e procedere all’arresto. È stato fermato con l’accusa di omicidio aggravato dalla relazione affettiva cessata.
Le dichiarazioni dell’assassino
Durante l’interrogatorio con i pm, Morcaldi ha parlato di un “fallimento”. Ha descritto il suo come un tracollo totale, sia nella vita personale che in quella economico, una colpa che, a suo dire, attribuiva interamente all’ex compagna. Nonostante abbia ammesso di essere un “assassino“, non è stato in grado di spiegare cosa lo abbia spinto, in quel preciso momento, a compiere un gesto così violento e definitivo.
Questa tragica storia si aggiunge alla lunga e dolorosa lista di femminicidi, un dramma sociale che continua a mietere vittime, spesso per mano di partner o ex partner. La determinazione mostrata nell’agguato e le successive, confuse dichiarazioni dell’omicida, dipingono il quadro di una relazione finita nel modo più tragico immaginabile.