Ancora una volta, gli scavi di Pompei sono stati scenario di un tentativo di sottrazione di reperti archeologici. A pochi giorni dal caso del turista polacco, un nuovo episodio ha visto protagonista un pensionato americano, colto mentre cercava di portare via con sé delle pietre antiche. La motivazione? Un desiderio di possesso che si scontra con la legge: voleva i frammenti per la sua collezione personale.
L’accaduto si è svolto lungo via delle Ginestre, dove l’uomo ha raccolto diversi sassi per poi riporli nello zaino. Il suo gesto, tuttavia, non è passato inosservato. Un altro visitatore, assistere alla scena, ha deciso di fare la cosa giusta: una volta raggiunta Piazza Esedra, ha avvisato la guardia giurata. È scattato immediatamente l’allarme.
La guardia ha allertato i militari dell’Arma del posto fisso degli Scavi, fornendo una rapida descrizione del turista, che nel frattempo si stava già dirigendo verso l’uscita. L’intervento è stato tempestivo e il pensionato è stato bloccato poco dopo, consentendo il recupero delle pietre sottratte.
Davanti ai militari, il turista ha provato a giustificare il suo gesto con spiegazioni comuni ma inaccettabili per la legge italiana: “Volevo portarle a casa come ricordo” e “sono per la mia collezione”. Dichiarazioni che non hanno evitato l’esito dell’episodio precedente: anche per lui è scattata la denuncia per furto.
Questi ripetuti episodi pongono l’accento sull’importanza della vigilanza e del rispetto per un patrimonio culturale unico come quello di Pompei. Ogni pietra, per quanto piccola, ha un valore storico inestimabile e appartiene alla collettività. La collaborazione dei visitatori, come dimostra questo caso, si rivela fondamentale per proteggere la memoria del nostro passato.
