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Trump e Xi incontro storico Accordo su terre rare e commercio annunciato

Trump e Xi incontro storico Accordo su terre rare e commercio annunciato

Un incontro che potrebbe segnare una svolta nei delicati equilibri geopolitici globali. Il presidente americano Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping si sono incontrati in Corea del Sud per un colloquio durato circa due ore, al termine del quale Trump ha definito il vertice con il massimo dei voti, un “12” su una scala da 1 a 10. L’atmosfera positiva ha gettato le basi per importanti sviluppi, soprattutto in materia di accordi commerciali e sulla spinosa questione delle terre rare.

Accordo commerciale e la questione terre rare

Trump, a bordo dell’Air Force One, ha dichiarato che Stati Uniti e Cina sono vicinissimi alla firma di un accordo commerciale. Uno degli ostacoli più critici, quello relativo alle forniture cinesi di terre rare, è stato rimosso. “Tutte le terre rare sono state colonizzate, e questo vale per il mondo”, ha affermato Trump ai giornalisti. “Quell’ostacolo è stato rimosso… Speriamo che sparisca dal nostro vocabolario per un po’”. Questo passo è cruciale, poiché assicura agli Usa la possibilità di continuare ad acquistare e produrre questi materiali essenziali per l’industria tecnologica.

L’intesa sembra andare ben oltre. I due leader hanno trovato un’intesa su “quasi tutto”, includendo nel pacchetto anche il commercio della soia e i dazi relativi al fentanil. Trump ha precisato che si tratta di un accordo della durata di un anno, che verrà poi rinegoziato annualmente, esprimendo fiducia nella sua longevità. Sebbene non abbia condiviso tutti i dettagli, il tono è stato di grande ottimismo: “Penso che molto presto, non avremo troppi ostacoli importanti”.

La sorprendente svolta sui test nucleari

Un annuncio a sorpresa è arrivato poco prima dell’incontro, quando Trump, sul suo social Truth, ha ordinato la ripresa immediata dei test delle armi nucleari. Un tema che ha inevitabilmente aleggiato sul vertice con Xi. Trump ha giustificato la mossa affermando: “Fanno tutti test nucleari”, riferendosi a Russia e Cina. “Abbiamo più armi nucleari di chiunque altro. Non effettuiamo test… ma visto che altri li stanno facendo, penso sia giusto che lo facciamo anche noi”.

Nonostante i dati del Pentagno indichino che la Russia possieda più testate (5.460 contro le 3.748 americane), Trump ha ribadito la superiorità dell’arsenale USA. Tuttavia, ha lasciato intendere che l’obiettivo finale rimanga la denuclearizzazione. “Penso che la de-escalation – la chiameremmo denuclearizzazione – sarebbe una cosa straordinaria”, ha dichiarato, aggiungendo che se ne sta parlando con la Russia e che la Cina potrebbe aggiungersi. La ripresa dei test, dopo una moratoria di 30 anni, rappresenta un cambiamento di politica significativo e ha già allarmato gli esperti di controllo degli armamenti, che l’hanno definita inutile.

Ucraina e le prospettive future

I due presidenti hanno affrontato anche la situazione in Ucraina. Trump ha dichiarato che lavoreranno insieme per “vedere se possiamo ottenere qualcosa”, senza scendere in ulteriori dettagli. Questo suggerisce una potenziale, sebbene vaga, collaborazione su uno dei fronti di crisi più caldi.

L’incontro, quindi, si chiude con un bilancio contrastante: da un lato, l’ottimismo per un’imminente intesa commerciale e la risoluzione del nodo delle terre rare; dall’altro, l’ombra lunga di una nuova corsa agli armamenti con l’annuncio dei test nucleari. Trump, cercando di consolidare la sua immagine di “presidente di pace”, ha tuttavia lasciato una porta aperta verso un futuro di riduzione degli arsenali, in un complesso gioco di equilibri con Mosca e Pechino.

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