La presa di Pokrovsk viene annunciata dal Cremlino come una svolta decisiva, ma sul campo la realtà appare più complessa e sanguinosa. Mentre Mosca celebra una vittoria chiave per il prosieguo della sua operazione militare speciale, le autorità ucraine smentiscono categoricamente la caduta della città, affermando che i combattimenti infuriano ancora.
Il presidente russo Vladimir Putin, in visita a un posto di comando, ha definito la conquista dell’importante snodo logistico – noto in russo come Krasnoarmeisk – un passo fondamentale. Secondo Putin, questo successo contribuirà a garantire progressi costanti verso tutti gli obiettivi principali dell’offensiva lanciata nel febbraio 2022. Il leader del Cremlino ha personalmente ringraziato i militari per “i risultati del loro lavoro”, sottolineando il valore strategico del settore.
La battaglia per Pokrovsk è davvero finita?
Tuttavia, la narrazione di Mosca si scontra con i bollettini provenienti da Kiev. Il comando orientale dell’esercito ucraino ha dichiarato che le operazioni di ricerca e assalto continuano nelle aree urbane di Pokrovsk. Fonti militari ucraine sostengono addirittura che le unità russe, che avevano piantato una bandiera nel centro cittadino, siano state successivamente respinte. Questo contraddice il comunicato trionfale della propaganda russa, che da mesi preannunciava la caduta imminente della cittadina.
L’importanza di Pokrovsk non è solo militare, ma anche simbolica. Considerata uno snodo cruciale per aprirsi la strada verso ovest e completare l’occupazione della regione del Donetsk, la sua conquista è stata più volte annunciata e poi rinviata. La sua presa effettiva segnerebbe un momento psicologicamente significativo per Mosca, dopo una campagna lunga e costosa.
La diplomazia in volo: l’inviato speciale USA in Russia
Mentre le armi parlano a Pokrovsk, un aereo partito dalla Florida ha fatto rotta verso la Russia, trasportando secondo quanto riferito l’inviato speciale del presidente USA, Steve Witkoff. L’incontro con Vladimir Putin, previsto per il pomeriggio, avrà al centro la risoluzione della crisi ucraina. Il Cremlino ha confermato che i primi momenti del colloquio saranno aperti ai media, segno dell’importanza data all’evento.
Questa missione diplomatica giunge in un momento di grande tensione sul campo. La discussione verterà anche sulle proposte statunitensi per uscire dal conflitto, indicando che, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche, la via per una soluzione politica rimane aperta, sebbene irta di ostacoli. La partita per il futuro dell’Ucraina si gioca quindi su due tavoli paralleli: quello, infuocato, delle trincee e quello, più freddo, delle diplomazie.
