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Il rischio delle armi atomiche secondo il fisico Cotta-Ramusino

Il rischio delle armi atomiche secondo il fisico Cotta-Ramusino

Il rischio delle armi atomiche secondo il fisico Cotta-Ramusino

Le attuali crisi geopolitiche, in particolare le guerre in Ucraina e Medio Oriente, sollevano gravi preoccupazioni in relazione all’uso di armi nucleari. Paolo Cotta-Ramusino, fisico e Segretario Generale di Pugwash Conferences on Science and World Affairs, una riconosciuta Ong canadese vincitrice del Nobel per la Pace nel 1995, mette in guardia sul fatto che il rischio di un impiego dell’arma atomica non può essere sottovalutato.

Proliferazione delle armi nucleari

Cotta-Ramusino evidenzia come la recente attribuzione del Nobel per la Pace all’associazione giapponese Nihon Hidankyo rappresenti un importante monito. Questo riconoscimento invita a una riflessione profonda sulla situazione globale, dove il pericolo di uso di armi nucleari è più rilevante che mai. Oggi, rispetto al passato, gli ordigni nucleari sono, in molti casi, meno potenti ma “più agili”. Questo cambia radicalmente la strategia di attacco, che si concentra su colpi multipli a città piuttosto che su un singolo attacco massiccio.

Scenario attuale degli arsenali nucleari

Nonostante non si assista a un ampliamento significativo degli arsenali nucleari, le tensioni internazionali potrebbero spingere alcuni attori a considerare l’uso di tali armamenti. Cotta-Ramusino sottolinea anche un’altra grande preoccupazione: la proliferazione nucleare con l’ingresso di nuovi Stati nel club delle potenze atomiche. Nazioni come Israele, Corea del Nord, Pakistan e India stanno già facendo parte di questa élite nucleare, mentre l’Iran potrebbe seguire le loro orme in futuro.

La natura mutata delle armi nucleari

La tipologia delle armi nucleari è cambiata profondamente rispetto agli anni ’50. Oggi la strategia tende a privilegiare l’uso di armi meno potenti, ma non per questo meno pericolose. Secondo Cotta-Ramusino, l’approccio contemporaneo si basa sulla “maggiore agibilità” di attacco: nel contesto attuale, è preferibile colpire città con diverse bombe più piccole, piuttosto che utilizzare un’unica bomba da 100 megatoni. Questa “agilità” potrebbe anche far temere l’ipotesi che organizzazioni non statali, come gruppi terroristici, possano accedere a ordigni nucleari. Tuttavia, il fisico ritiene che lo scenario più probabile al momento rimanga quello dell’impiego di tali armi da parte degli attori coinvolti nei conflitti in corso.

In questo contesto complesso e delicato, è fondamentale continuare a monitorare la situazione globale e a promuovere il dialogo tra le potenze nucleari, per evitare uno scenario catastrofico che potrebbe avere conseguenze irreparabili. Cotta-Ramusino, con il suo richiamo alla responsabilità, invita tutti a riflettere su questi temi cruciali per la sicurezza mondiale.

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