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Liguria, accordo per la candidatura di Andrea Orlando con M5s e Pd

Liguria, accordo per la candidatura di Andrea Orlando con M5s e Pd

Liguria, accordo per la candidatura di Andrea Orlando con M5s e Pd

Dopo settimane di attese e colloqui, la strada per la candidatura di Andrea Orlando si è finalmente aperta. Il consenso ricevuto da Giuseppe Conte e il passo indietro del candidato del M5s, Luca Pirondini, hanno facilitato il via libera per il deputato del Partito Democratico. Questa decisione arriva dopo un periodo di discussioni tra i dirigenti regionali e nazionali del Partito Democratico e dei Cinque Stelle, in cui era evidente che non c’era alcuna volontà di ostacolare la proposta di Orlando.

Il via libera di Conte e il ritiro di Pirondini

Nella mattinata di ieri, una telefonata decisiva tra Conte e Orlando ha permesso di sbloccare la situazione e di ottenere un’illustrazione ufficiale da parte dei partiti coinvolti, inclusi Pd, M5s, Avs e Azione. Questo accordo arriva in un momento cruciale, poiché Orlando ha già dichiarato che si sarebbe ritirato se non avesse ricevuto conferme entro domenica. Con l’approvazione ora garantita, l’investitura ufficiale è imminente e potrebbe essere annunciata durante la festa nazionale dell’Unità mercoledì prossimo.

Il processo di supporto per Orlando ha visto anche il coinvolgimento di Goffredo Bettini, che ha lavorato per garantire che le discussioni sull’inclusione di Matteo Renzi non ostacolassero la candidatura del dem. Secondo una fonte del Pd, per avere successo contro il centrodestra è fondamentale unire le forze. Le elezioni in Liguria, così come quelle in Umbria ed Emilia-Romagna, potrebbero avere ripercussioni significative a livello nazionale, soprattutto mentre il governo di Giorgia Meloni affronta la complessa legge di Bilancio.

Le preoccupazioni riguardo Matteo Renzi

Nonostante il clima di consenso, persiste un nodo da sciogliere riguardo l’ex rottamatore Matteo Renzi. Il M5s ha più volte espresso preoccupazioni che Renzi possa arrecare più danni che benefici alla coalizione, e un parlamentare del Movimento ha dichiarato apertamente che l’operazione sembra utile solo per Renzi stesso. Nonostante la necessità di alleanze per vincere le elezioni, i Cinque Stelle intendono che siano i numeri a determinare il peso di Renzi all’interno della coalizione.

In seno al Partito Democratico, dubbi sulla presenza di Renzi persistono, particolarmente tra i membri più a sinistra. Renzi ha recentemente affermato di essere pronto a ritirare i suoi membri dalla giunta del sindaco di Genova, Marco Bucci, se non ci sarà un consenso chiaro per sedersi al tavolo di coalizione. Questa posizione evidenzia ulteriormente la necessità di trovare un equilibrio all’interno della squadra.

Il futuro del centrosinistra in Liguria

Un approccio strategico dei renziani potrebbe essere quello di presentarsi con propri candidati in una lista civica. Renzi ha discusso l’idea di creare un’“ala riformista del centrosinistra”, che possa attrarre consensi oltre i confini della sinistra tradizionale. Al contempo, fonti dem indicano che esiste un interesse a formare una forza centrista liberal che possa coadiuvare il Pd. Tuttavia, l’accostamento tra Schlein e Renzi sembra aver frenato il progetto a lungo termine.

La situazione in Liguria è una cartina tornasole per la stabilità dell’intera coalizione di centrosinistra. Le dinamiche in gioco non si limitano solo al territorio regionale, ma potrebbero avere impatti tangibili a livello nazionale. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere come si svilupperà questa alleanza e quale sarà il reale peso di ogni attore coinvolto.

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