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Dalla Russia all’Iran: l’impatto degli hacker sul voto americano del 2024

Dalla Russia all'Iran: l'impatto degli hacker sul voto americano del 2024

Dalla Russia all’Iran: l’impatto degli hacker sul voto americano del 2024

In vista delle elezioni presidenziali americane del 2024, la tensione si fa palpabile, soprattutto per quanto riguarda il potenziale intervento di attori stranieri come Russia e Iran. Le previsioni degli analisti evidenziano vari scenari in cui la disinformazione potrebbe giocare un ruolo cruciale, influenzando non solo il risultato finale, ma anche il processo democratico stesso.

Scenario post-elettorale e disinformazione

Una volta terminato il voto del 5 novembre, gli esperti temono che, nel caso di una vittoria di Donald Trump, il primo ospite internazionale negli Stati Uniti potrebbe essere il presidente russo Vladimir Putin. Al contrario, se Trump dovesse perdere, è probabile che la Russia avvii una campagna di disinformazione con l’obiettivo di rilanciare le accuse di frodi elettorali, portando a proteste simili a quelle del 2020.

Attualmente, l’intelligence americana è in allerta per questo secondo scenario, ritenendo che Mosca non rimarrà inattiva se la candidata vice presidente Kamala Harris dovesse trionfare. Il Washington Post riporta che alcuni agenti russi hanno già preparato un video diffamatorio riguardante il governatore del Minnesota, Tim Walz, associato a Harris, accusandolo di abusi sessuali avvenuti in passato.

Interferenze russe e potenziali violenze

Le interferenze da parte della Russia mirano principalmente a incitare la violenza e a screditare la democrazia come forma di governo, indipendentemente da chi vincerà. Dopo il voto, Mosca potrebbe intensificare le minacce nei confronti dei funzionari elettorali e amplificare sia le manifestazioni che le condizioni per renderle violente. La fase critica si svolgerà tra il 5 novembre e l’inaugurazione, prevista per il 20 gennaio 2025.

L’anno scorso, attacchi informatici da parte di diversi paesi ostili avevano già contribuito a generare confusione riguardo ai risultati elettorali e alle loro validità. Secondo il Pentagono, quest’anno stati come Russia, Iran, e Cina sembrano adattati e preparati a sfruttare nuovamente le vulnerabilità del periodo post-elettorale, facilitando la diffusione di notizie false.

Manipolazione della narrazione attraverso i social media

L’intelligence ha segnalato che i profili legati alla Russia stanno diffondendo voci circa frodi elettorali perpetrate da immigrati. Negli scorsi giorni, il Dipartimento di Stato ha messo a disposizione una ricompensa fino a 10 milioni di dollari per ottenere informazioni su dipendenti di Rybar, un sito russo accusato di diffondere fake news riguardanti Harris, attraverso influencer di destra.

Uno dei video riconducibili al Cremlino mostra un attore che si presenta come “Matthew Metro”, il quale accusa Walz di abusi. Questo video ha raggiunto milioni di visualizzazioni su X, la piattaforma social di Elon Musk, che ha riscosso ampie critiche per il suo trattamento di contenuti problematici.

Attività di cyberattacco da parte dell’Iran

Parallelamente, si registra che un gruppo di hacker iraniani, noti come Cotton Sandstorm, è impegnato nel monitoraggio di siti web legati alle elezioni. Secondo rapporti di Microsoft, questi attori avrebbero già infiltrato siti informativi americani per valutarne la vulnerabilità. Inoltre, l’Iran è stato accusato di tentativi di hacking nell’email della campagna di Trump, mentre ha negato le accuse dichiarando che non ha alcun interesse a interferire nelle elezioni statunitensi.

L’episodio di quattro anni fa, quando Cotton Sandstorm si spacciò per i Proud Boys, e inviò migliaia di email per alimentare il dubbio riguardante l’integrità del sistema elettorale, è un chiaro monito sulle potenziali manipolazioni che possono travisare il dibattito e influenzare la partecipazione al voto.

In conclusione, l’impatto di hacker e di attori esterni sulla democrazia americana nella prossima tornata elettorale è un tema di grande attualità, e ci si attende che la battaglia per il controllo dell’informazione si intensifichi nei mesi a venire. Con l’auspicio che il popolo americano possa fare affidamento su fonti affidabili e su un processo elettorale trasparente, sarà fondamentale rimanere vigili e critici di fronte alle notizie che verranno diffuse.

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