Condanna del ministero dell’Interno per mancato sgombero del Leoncavallo, risarcimento di 3 milioni di euro
La recente sentenza della Corte d’appello di Milano ha scosso le acque della politica e dell’ordine pubblico italiano, con una condanna per il ministero dell’Interno che dovrà risarcire oltre 3 milioni di euro alla famiglia Cabassi, proprietaria dell’area su cui insiste il centro sociale Leoncavallo. Questo caso solleva importanti questioni relative alla gestione degli immobili occupati abusivamente e alle responsabilità dell’amministrazione pubblica.
Il rebus del centro sociale Leoncavallo
La Corte ha ribaltato il verdetto del Tribunale, che nel luglio 2023 aveva respinto le richieste dell’Orologio srl, la società assistita dall’avvocato Renato Bocca. La questione si incentrava sul rispetto delle ordinanze giudiziarie e sull’inefficienza dell’amministrazione nel garantire il sgombero dell’immobile occupato. Nonostante la chiara consapevolezza del mancato sgombero, l’amministrazione ha trascurato il provvedimento, giustificandosi con difficoltà di ordine pubblico che, alla luce della sentenza, sembrano non essere state sufficientemente motivanti.
La responsabilità dell’amministrazione pubblica
La Corte ha evidenziato come la condotta tenuta dal ministero fosse illecita. Nella sentenza, il collegio composto dai giudici Maddaloni, Ferrero e Grazioli sottolinea che l’amministrazione non ha agito in modo adeguato nonostante le evidenti illegittimità della permanenza del centro sociale all’interno dell’immobile. La situazione crea un precedente significativo e mette a nudo le vulnerabilità del sistema nella gestione delle occupazioni abusive.
Implicazioni per la gestione della sicurezza pubblica
Questa sentenza non soltanto stabilisce un risarcimento rilevante, ma apre anche un dibattito su come il governo gestisca le situazioni di occupazioni abusive, implicando potenziali difficoltà future saper affrontare situazioni simili. È chiaro che l’equilibrio tra il rispetto dei diritti di proprietà e le esigenze di sicurezza pubblica rimane delicato e complesso.
Il caso del Leoncavallo rappresenterà probabilmente un punto di riferimento per altre controversie legali riguardanti immobili occupati. Sarà interessante osservare come il ministero dell’Interno e le autorità competenti risponderanno a questa sentenza e quale impatto avrà sulle politiche future di gestione delle occupazioni.