Omicidio Giulia Cecchettin, ergastolo richiesto per Filippo Turetta in Corte d’Assise
In un’aula della Corte d’Assise di Venezia, il pubblico ministero Andrea Petroni ha richiesto la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta, accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin. Questo caso, che ha scatenato un intenso dibattito sociale e culturale, è emerso in un contesto in cui il termine “femminicidio” è stato trattato con cautela dal pm, il quale ha sottolineato l’importanza di analizzare esclusivamente le responsabilità individuali.
Un delitto che ha colpito la società
Il caso di Giulia Cecchettin è più di un semplice delitto; è diventato un simbolo di una problematica sociale più ampia. Dalla sua morte, il tema del femminicidio ha raggiunto le piazze, le scuole e perfino il Parlamento, trasformandosi in un murale con il volto della giovane nelle città di tutto il mondo, come raccontato dalla sorella Elena sui social media. Nella sua requisitoria, Petroni ha cercato di mantenere un approccio diretto e chiaro, evitando i “rumori” esterni per concentrarsi sui fatti.
Durante la breve requisitoria, il pm ha ribadito la necessità di smontare le argomentazioni difensive, in particolare quelle relative alla premeditazione e alla crudeltà dell’omicidio, che sono stati elementi cruciali per il perseguimento della pena massima. Turetta è stato presentato come un giovane proveniente da una buona famiglia, la cui condotta eccessiva non trova giustificazione nelle sue condizioni socio-economiche.
Stalking e ossessione: i retroscena della relazione
Il pm ha descritto le interazioni tra Turetta e Cecchettin, lasciando trasparire l’angoscia di Giulia attraverso i messaggi scambiati. In particolare, Petroni ha voluto sottolineare il comportamento oppressivo e controllante di Turetta, il quale ha cominciato a manifestare atteggiamenti di stalking un anno prima dell’omicidio. “Messaggi pieni di errori di battitura e spesso in maiuscolo” rivelano la sua rabbia quando Giulia cercava di allontanarsi, evidenziando un rapporto caratterizzato da una crescente tensione emotiva.
Con il passare del tempo, l’ossessione di Turetta per la giovane donna è aumentata, sfociando in minacce e tentativi di manipolazione. Petroni ha fatto notare che, mentre Giulia cercava libertà e indipendenza, Filippo cercava di controllarla, richiedendo addirittura che rallentasse i propri studi. Un’interazione tossica che ha culminato in una terribile escalation di violenza.
Il giorno dell’omicidio e le prove
La mattina dell’11 novembre 2023, Giulia aveva espresso chiaramente il desiderio di tornare a casa presto e affermato che non provava più sentimenti per Turetta. Tuttavia, quello che doveva essere un incontro innocuo si è trasformato in un tragico evento. Il pm ha descritto gli atti brutali che hanno caratterizzato l’omicidio: 75 coltellate inflitte a Giulia, 25 delle quali mentre era ancora viva. Petroni ha insistito sul livello di crudeltà dell’azione, evidenziando che Turetta ha oltrepassato ogni limite.
Inoltre, il pm ha collegato le sue azioni preparatorie all’omicidio, descrivendo come il suo comportamento prevedesse una pianificazione dettagliata. Turetta ha quindi nascosto il corpo di Giulia in una zona remota, una scelta definita da Petroni come “sconcertante”, nonostante i pericoli della notte e le condizioni ambientali avverse.
Le richieste di risarcimento e la difesa
Durante l’udienza, i legali delle parti civili hanno formulato richieste di risarcimento per oltre due milioni di euro, sottolineando la necessità di giustizia per Giulia. Il pm ha dichiarato di essersi sentito “preso in giro” da Turetta per le sue dichiarazioni contraddittorie e bugiarde, e ha messo in discussione l’idea che Turetta volesse suicidarsi come tentativo di giustificazione.
In conclusione, il futuro di Turetta sembra incerto, mentre le sue difese potrebbero cercare di enfatizzare la sua giovane età come argomento per ridurre la pena. Tuttavia, il pm Petroni ha già anticipato che l’ergastolo deve riflettere la gravità del crimine e il bisogno di giustizia per la vittima e per la società nel suo complesso.