Strage di Paderno Dugnano: arresto convalidato per il 17enne colpevole del triplice omicidio
La tragedia che ha scosso Paderno Dugnano continua a far discutere l’opinione pubblica. La giudice per le indagini preliminari, Laura Margherita Pietrasanta, ha convalidato l’arresto del ragazzo di 17 anni che ha confessato di aver ucciso i genitori e il fratellino. Il provvedimento prevede la custodia cautelare in carcere, considerato l’evidente pericolo di recidiva e l’aggravante della premeditazione.
La motivazione della custodia cautelare
Secondo la giudice, il giovane ha agito con singolare ferocia. La modalità dell’omicidio, caratterizzata da un alto numero di fendenti, evidenzia un comportamento premeditato. Un aspetto allarmante è stato il modo in cui il ragazzo ha cercato di occultare la propria responsabilità dopo il delitto, cambiando continuamente la sua versione dei fatti, il che sottolinea la sua propensione a reiterare tali condotte, se lasciato libero.
Il provvedimento di arresto è stato deciso durante un’udienza che ha avuto luogo presso il carcere minorile Beccaria, alla presenza di tutte le parti coinvolte. La presidente del tribunale dei minori, Maria Carla Gatto, ha assicurato che il caso sarà trattato con la dovuta attenzione, vista la sua complessità.
Richiesta della difesa
L’avvocato del ragazzo, Amedeo Rizza, ha sottolineato che il 17enne ha compiuto il gesto estremo nel tentativo di «risolvere il malessere» che lo affliggeva da tempo. L’avvocato ha proposto che il ragazzo avesse una possibilità di recupero attraverso una comunità per minori piuttosto che rimanere in carcere, affermando che quando uscirà sarà ancora giovane e meritevole di una seconda opportunità. Ha inoltre espresso l’intenzione di incontrare i nonni del ragazzo, che hanno manifestato il desiderio di supportarlo.
La visione dei familiari sulla tragedia
I familiari del giovane, in particolare il nonno materno, hanno descritto la famiglia come «perfetta». Ha spiegato che i genitori erano molto attenti all’educazione dei figli e che i due fratelli avevano un rapporto idilliaco. La giornata precedente alla tragedia, il nonno racconta di avere trascorso una serata serena festeggiando il compleanno del padre, parlando di sport e di progetti futuri.
Questa immagine di stabilità familiare ha reso ancora più incomprensibile il dramma avvenuto. Inoltre, il nonno ha chiarito che il ragazzo in un momento di conversazione aveva detto di voler «staccarsi dai genitori», evidenziando forse un desiderio di indipendenza mal interpretato.
Il malessere del 17enne
Durante gli interrogatori, il ragazzo ha rivelato di sentirsi estraneo nelle sue relazioni, compresi i legami con i genitori. Ha dichiarato che, seppur chiedessero se qualcosa non andasse, lui rispondeva di stare bene. Explicando il suo stato d’animo, ha condiviso che l’origine del suo malessere risale a un disagio crescente, accentuato nelle ultime estati.
Il giovane ha raccontato di avere pensato al delitto anche la sera della festa di compleanno del padre, evidenziando una certa confusione tra pensieri e azioni. La sua ammissione di voler agire con un coltello è stata interpretata dalla giustizia come un chiaro segnale di una lunga e complessa riflessione, giunta a un tragico epilogo.
Questa strage ha sollevato interrogativi non solo sulla stabilità e il supporto familiare, ma anche sulla salute mentale del giovane, sollecitando una discussione più ampia su come affrontare il disagio adolescenziale e la violenza tra le mura domestiche. L’attenzione ora si concentra non solo sulla giustizia ma anche sul destino di un giovane che ha intrapreso un sentiero oscuro, lasciando dietro di sé una scia di dolore incommensurabile.