La presidente dell’Umbria Donatella Tesei indagata per delibere, gip archivia caso
Sotto la lente d’ingrandimento ci sono le scelte politiche della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e dell’assessore al Bilancio, Paola Agabiti. Un’indagine, avviata a seguito di un esposto anonimo, ha portato alla valutazione di possibili abusi d’ufficio riguardanti alcune delibere della giunta regionale. Sebbene il gip del tribunale di Perugia abbia successivamente archiviato il caso su richiesta della procura, il dibattito politico nella regione si è intensificato.
Dettagli dell’indagine archiviata
Due delibere approvate dalla giunta di centrodestra sono finite nel mirino della magistratura. L’indagine, che non ha portato a un’accusa formale, esaminava l’assegnazione di fondi aggiuntivi del Piano di sviluppo rurale in risposta all’emergenza Covid-19. Tra le aziende beneficiarie dei fondi c’è anche un’impresa collegata all’assessore Agabiti, in cui risulta lavorare un figlio della presidente Tesei. Questa società era parte di un’associazione temporanea di imprese dedicata alla filiera del tartufo, creata appositamente per gestire i fondi.
Tesei ha commentato l’accaduto dichiarando: “Il bene dell’Umbria è la mia principale preoccupazione”. Ha affermato di voler concentrarsi sui temi cruciali per la regione, come turismo, infrastrutture e sanità. La presidente ha sottolineato che i risultati della sua amministrazione sono ciò che conta veramente, aggiungendo che l’indagine era già in corso da tempo, il che dimostrerebbe la correttezza delle sue azioni.
Polemiche politiche e reazioni
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Tommaso Bori, segretario regionale del Partito Democratico, ha dichiarato che la situazione rivela un sistema consolidato in cui le istituzioni avrebbero favorito aziende di famiglia. Ha evidenziato il conflitto d’interessi tra l’azienda legata all’assessore e la Giunta regionale. Bori ha anche criticato la decisione di archiviare l’indagine per la depenalizzazione del reato di abuso d’ufficio, approvata dal governo di Giorgia Meloni.
Anche Stefania Proietti, candidata del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, ha espresso il proprio disappunto, evidenziando un’insufficienza di opportunità politica, in particolare rispetto all’impatto delle relazioni familiari all’interno della giunta. Emma Pavanelli, deputata del Movimento Cinque Stelle, ha descritto l’abrogazione dell’abuso d’ufficio come un “vulnus” ai presidi di legalità nella pubblica amministrazione.
Reazione da parte della Lega
Dall’altro lato, il segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti, ha difeso Tesei, definendola un esempio di onestà e serietà. Ha denunciato l’indagine come un tentativo strumentale di politicizzazione da parte dell’opposizione, affermando che gli umbri sono consapevoli del lavoro svolto dalla presidente negli ultimi cinque anni. Marchetti ha concluso sottolineando l’urgenza di una riforma della giustizia, evidenziando la necessità di proteggere la politica dall’influenza della magistratura.
In un clima di incertezze e polemiche, la questione rimane aperta. Le elezioni regionali si avvicinano e le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per il futuro della giunta Tesei e del governo regionale.