Cronaca

Donne e olio siciliano: eccellenza premiata al Japan Olive Oil Prize 2025

Donne e olio siciliano: eccellenza premiata al Japan Olive Oil Prize 2025

Donne e olio siciliano: eccellenza premiata al Japan Olive Oil Prize 2025

Carmen Bonfante ricorda ancora gli sguardi scettici quando, anni fa, si presentava al frantoio con i suoi ulivi abbandonati. Oggi, quella stessa determinazione l’ha portata a vincere una medaglia d’oro al Japan Olive Oil Prize 2025, uno dei premi più prestigiosi al mondo per l’olio extravergine. La sua azienda, Embrace, è una delle 14 realtà siciliane premiate in Giappone, a testimonianza di un’eccellenza che unisce tradizione, innovazione e il coraggio delle donne in un settore storicamente maschile.

### Dai terreni abbandonati al podio internazionale

Partita da zero, senza eredità familiari, Carmen ha ridato vita a ulivi rinsecchiti a Menfi, nell’Agrigentino. Oggi coltiva cinque ettari e alterna con orgoglio tacchi a spillo e scarponi da lavoro. «C’è molta ignoranza sul mondo dell’olio – spiega –, ma le donne hanno sempre avuto un ruolo cruciale nella sua cura». La sua competenza l’ha portata a diventare l’unica donna capo Panel dell’Istituto Vino e Oli di Sicilia (Irvo), un traguardo che ribalta gli stereotipi.

Il Premio Joop, organizzato con il supporto di Irvo e Confimprese Sicilia, ha premiato 14 etichette siciliane su 20 partecipanti, con il 45% dei produttori nella fascia Gold (85-95% di qualità). «Questo risultato conferma il livello degli oli siciliani e l’impegno del territorio», ha dichiarato Giuseppina Mistretta, commissario Irvo.

### Innovazione e tradizione: la forza delle donne

Accanto a Carmen, altre imprenditrici come Rosa Sarullo di Ribera hanno portato in Giappone il frutto di un lavoro meticoloso. «Lei non può immaginare quanto impegno c’è dietro una bottiglia», racconta Rosa, che unisce tecnologia avanzata e rispetto per la tradizione, eredità di un frantoio ottocentesco.

Giovanni Felice di Confimprese Sicilia sottolinea l’importanza di fare rete: «I riconoscimenti sono strumenti per conquistare nuovi mercati». Una sfida che richiede tempo – dagli sei mesi a un anno per chiudere accordi – ma che ripaga con la visibilità di un’olivicoltura internazionale sempre più al femminile.

Una storia di tenacia, qualità e passione che dimostra come la Sicilia sia oggi protagonista assoluta nel panorama oleario mondiale.

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