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Agrivoltaico: Cosa Succede alle Colture tra i Pannelli Solari? Lo Studio della Cornell University

Agrivoltaico: Cosa Succede alle Colture tra i Pannelli Solari? Lo Studio della Cornell University

Agrivoltaico: una soluzione innovativa che combina la produzione di energia solare con l’agricoltura. Ma cosa succede realmente alle colture piantate tra i pannelli? Un team di ricercatori della Cornell University sta conducendo studi approfonditi nello stato di New York per scoprirlo, fornendo dati cruciali per il futuro del settore.

In un esperimento condotto in un parco solare vicino ad Albany, i ricercatori hanno testato la coltivazione autunnale di ravanelli e radicchio tra le file di pannelli. I risultati, pubblicati sulla rivista Environmental Research Food Systems, hanno rivelato che l’ombra proiettata nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio ha limitato la crescita. In particolare, i ravanelli hanno mostrato una significativa riduzione della biomassa sotterranea, poiché la pianta ha dirottato più risorse verso le foglie per cercare di catturare la poca luce disponibile.

“L’ambiente ha limitato la capacità di queste colture di produrre la stessa resa di un ambiente di controllo”, ha affermato Matt Sturchio, ricercatore post-dottorato a capo del progetto. La sfida per New York è unique: una stagione di crescita breve, una minore insolazione e l’ombra dei pannelli rappresentano ostacoli maggiori rispetto agli impianti solari nel sud-ovest degli Stati Uniti.

Le soluzioni per il futuro dell’agrivoltaico

Nonostante le difficoltà iniziali, i ricercatori sono ottimisti e stanno già testando nuove colture nella primavera del 2024, tra cui fragole, lamponi, grano invernale e zucchine, con risultati preliminari promettenti.

Secondo Toni DiTommaso, professore coinvolto nello studio, la chiave potrebbe essere una modifica dei tempi di semina. “Piantare un po’ prima e pianificare un raccolto più tardo potrebbe distanziare i tempi di raccolta e non essere un male”, ha suggerito. Altre soluzioni all’orizzonte prevedono di orientare i pannelli parallelamente ai raggi solari, anziché perpendicolari, per far filtrare più luce per almeno un’ora in più al giorno, oppure distanziarli ulteriormente per permettere il passaggio dei macchinari agricoli.

Il progetto della Cornell è fondamentale per uno stato come New York, che vanta una solida tradizione agricola e dove i grandi parchi solari coprono già migliaia di acri di terreno. Trovare sinergie efficienti nell’uso del territorio non è più un’opzione, ma una necessità per conciliare la transizione energetica con la sicurezza alimentare.

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