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Mondiali Ciclismo 2024: Tadej Pogacar vince il titolo mondiale con una fuga da 104 km

Mondiali Ciclismo 2024: Tadej Pogacar vince il titolo mondiale con una fuga da 104 km

Una fuga da antologia, un dominio incontrastato. Tadej Pogacar ha firmato un’impresa leggendaria ai Mondiali di ciclismo 2024 di Kigali, centrando una doppietta storica e bissando il titolo conquistato l’anno scorso a Zurigo. Il campione sloveno ha staccato la concorrenza con un attacco a 104 km dal traguardo, regalando al mondo del ciclismo una prova di forza che rimarrà negli annali.

Il dominio assoluto della UAE

Il capitano della UAE Team Emirates non ha lasciato spazio agli avversari. Nemmeno i compagni di squadra Juan Ayuso e Isaac del Toro, inizialmente al suo fianco, sono riusciti a contrastare la sua potenza. A completare un quadro di netta superiorità, le difficoltà dell’altro grande favorito, Remco Evenepoel, messo in crisi da un guasto tecnico e dal nervosismo, che gli hanno impedito di inserirsi negli scatti decisivi.

Una corsa esplosiva fin dal via

La gara in linea élite maschile è scattata subito con ritmi forsennati, animati dagli attacchi ripetuti della squadra di Francia. Un’iniziale caduta ha costretto allo ritiro lo spagnolo Marc Soler, mentre Julian Alaphilippe ha confermato le sue precarie condizioni di forma. Il gruppo ha permesso la formazione di un gruppo di fuggitivi di sette corridori, tenuto però sotto costante controllo da Slovenia e Belgio con un vantaggio massimo di circa due minuti e mezzo.

La mossa decisiva di Pogacar

La svolta è arrivata sulle pendici del Mont Kigali, una salita di 5,9 chilometri con una pendenza media del 6.8%. Proprio lì, a 104 chilometri dalla fine, Pogacar ha lanciato il suo attacco devastante. A seguirlo, solo i compagni di squadra Ayuso e Del Toro. Ben presto, però, lo sloveno si è ritrovato in solitaria dopo che anche il messicano Del Toro ha accusato un malore. Da lì in poi, è stato un monologo. Remco Evenepoel ha tentato una disperata rimonta negli ultimi 20 chilometri, ma il distacco era ormai incolmabile.

Il podio è stato completato dall’irlandese Ben Healy, terzo dopo aver staccato il danese Mattias Skjelmose nel finale.

Le parole del campione del mondo

Al termine della sua straordinaria prova, un Pogacar raggiante ha commentato: “Il percorso era disegnato per un attacco del genere. Si è creato il gruppetto con Ayuso e Del Toro, speravo di andare avanti il più possibile, ma sono rimasto solo troppo presto. Le salite erano molto dure, giro dopo giro poteva essere un problema. Ho avuto qualche dubbio, ma sono riuscito a vincere. È stata un’esperienza incredibile“.

Il bilancio azzurro con Ciccone

Per l’Italia, spicca l’ottima prestazione di Giulio Ciccone, giunto al sesto posto. “Oggi ho perso 15 anni di vita in sole 6 ore: una delle giornate in bici più dure di sempre, una sofferenza atroce”, ha dichiarato il corridore italiano, sottolineando le difficoltà estreme di una gara corsa al limite. Il mondiale dell’Italia si chiude comunque con un bottino di tre medaglie: l’oro di Lorenzo Mark Finn tra gli Under 23, l’argento di Chantal Pegolo tra le juniores e il bronzo di Federica Venturelli nella cronometro Under 23.

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