Un quadro allarmante, che conferma la gravità di una piaga endemica. In Italia, sono 1.250 i casi complessivi di violenze sessuali accaduti in ambito ecclesiastico, di cui la stragrande maggioranza, 1.106, è stata compiuta da sacerdoti. A scattare questa drammatica fotografia è il nuovo Rapporto nazionale 2025 di Rete L’Abuso, che porta alla luce numeri e dinamiche di un sistema di abusi diffuso.
Le vittime note censite sono 4.625. Di queste, 4.395 sono state abusate da preti, mentre le altre hanno subito violenze da figure come catechisti, suore o personale laico legato all’ambiente ecclesiale. L’associazione, che segue direttamente 2.414 vittime, sottolinea come l’incidenza dei sacerdoti coinvolti sia “molto alta”: il 3,57% dei circa 31.000 preti italiani. Un dato che assume un peso ancora maggiore considerando che si tratta di un censimento non ufficiale.
La denuncia di Rete L’Abuso e la carenza di tutele
La Rete L’Abuso denuncia una grave carenza di strumenti di prevenzione e di tutela dei minori in Italia. L’associazione evidenzia come la Chiesa Cattolica sia da tempo consapevole del problema, definendolo “endemico e noto al Vaticano almeno dal 1962“. In quell’anno, infatti, la questione venne regolamentata segretamente con la direttiva Crimen sollicitationis.
Questa consapevolezza storica, secondo Rete L’Abuso, non attenua la “gravità della situazione“, ma anzi rende urgente un “intervento deciso del Garante nazionale e dei Garanti regionali“. L’obiettivo è coinvolgere l’intera società in un’azione di responsabilità collettiva, superando l’approccio di chiusura che ha spesso caratterizzato la gestione del fenomeno.
La mappa regionale degli abusi
Il rapporto traccia anche una mappa degli abusi a livello regionale. In testa a questa triste classifica c’è la Lombardia, con 174 sacerdoti e laici coinvolti e un numero di 562 vittime, in gran parte minori. A seguire, si posizionano il Veneto, con 88 casi e 572 vittime, la Toscana con 81 casi e 292 vittime, e la Sicilia con 103 casi e 270 vittime. Le regioni meno colpite risultano essere il Molise e la Valle d’Aosta.
Il sommerso: la maggioranza non denunciata
Uno degli aspetti più inquietanti che emerge dal rapporto è l’entità del sommerso. Più del 75 per cento dei sacerdoti coinvolti in abusi sessuali non è mai stato denunciato alla magistratura italiana. Questo significa che, dei 1.106 sacerdoti segnalati, 839 casi non hanno mai visto l’aula di un tribunale.
Le cause di questo silenzio giudiziario sono da ricercare principalmente nella prescrizione dei reati o nel fatto che molti episodi sono stati gestiti attraverso procedimenti interni della Chiesa, rimanendo così confinati in un circuito privato e sfuggendo alla giustizia ordinaria.
