In un momento cruciale per le sorti del conflitto in Ucraina, i leader occidentali si sono riuniti virtualmente per coordinare il sostegno a Kiev. Al centro dei colloqui della Coalizione dei volenterosi, due priorità apparentemente distinte ma strettamente connesse: pressione diplomatica per una pace duratura e un rafforzamento concreto delle capacità difensive ucraine.
L’appello di Meloni per l’unità atlantica
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta in video collegamento alla riunione, tenutasi all’indomani dell’introduzione di nuove sanzioni contro la Russia da parte di Stati Uniti e Unione Europea. Nel suo intervento, Meloni ha ribadito con forza un concetto chiave: l’unità transatlantica è fondamentale.
La linea perseguita dall’Italia punta a un cessate il fuoco che non sia fine a se stesso, ma che funga da trampolino di lancio per un percorso negoziale credibile. L’obiettivo dichiarato è una pace giusta e duratura che, partendo dall’attuale linea di contatto, ponga fine alle ostilità.
Francia e Regno Unito potenziano le consegne
Mentre si lavora al tavolo diplomatico, il supporto militare a Kiev non si ferma. Il Presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che nei “prossimi giorni” la Francia consegnerà all’Ucraina ulteriori missili antiaerei Aster e nuovi aerei da caccia Mirage.
Questi sistemi d’arma sono di primaria importanza per la difesa del cielo ucraino. I missili Aster, prodotti in cooperazione franco-italiana, sono l’equivalente europeo dei Patriot americani. La consegna dei Mirage 2000 procede, sebbene a ritmi condizionati dalla necessità di addestrare adeguatamente i piloti ucraini.
Il Regno Unito spinge sulle capacità a lungo raggio
Anche il nuovo Primo Ministro britannico, Keir Starmer, ha sottolineato la necessità di fare di più. In un incontro con il Presidente Volodymyr Zelensky, Starmer ha messo l’accento sulla necessità di rafforzare le capacità a lungo raggio di Kiev.
Questa posizione si allinea con la richiesta ucraina di ottenere sistemi d’arma in grado di colpire in profondità le linee e le reti logistiche nemiche, un elemento considerato sempre più decisivo per l’esito del conflitto.
Il messaggio che emerge dalla riunione è chiaro: la comunità internazionale rimane compatta nel suo duplice impegno. Da un lato, tenere aperto un canale diplomatico per una soluzione politica. Dall’altro, fornire all’Ucraina tutti gli strumenti necessari per resistere all’aggressione e difendere la propria sovranità.
