Cronaca

In 30 a processo per saluti romani durante la commemorazione di Acca Larentia

In 30 a processo per saluti romani durante la commemorazione di Acca Larentia

In 30 a processo per saluti romani durante la commemorazione di Acca Larentia

Il 7 gennaio scorso, una trentina di partecipanti legati a CasaPound hanno suscitato un’ondata di polemiche per il loro saluto romano durante la commemorazione di Acca Larentia, avvenuta nel quartiere tuscolano di Roma. I magistrati romani hanno recentemente chiuso le indagini su questo episodio, un passo che solitamente precede la richiesta di un processo. Le accuse principali riguardano la violazione delle leggi Mancino e Scelba, che affrontano il tema della propaganda di ideologie totalitarie.

Indagini condotte dalla Digos

Le indagini sono state effettuate dalla Digos della Questura di Roma, in collaborazione con i carabinieri del Nucleo Informativo dei Carabinieri. Grazie all’analisi di video girati durante l’evento, sono stati individuati i partecipanti al gesto controverso. Questo sviluppo arriva dopo una sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione, che ha chiarito come per stabilire se il saluto romano costituisca reato sia necessario considerare vari fattori, tra cui il contesto in cui viene effettuato, la significatività del luogo e il numero di partecipanti.

Il contesto legale del saluto romano

I giudici della Cassazione hanno evidenziato che il significato commemorativo di un gesto non esclude automaticamente la possibilità che possa configurarsi come reato. Di fatto, alcuni militanti di CasaPound sono stati convocati dai carabinieri e dalla polizia di stato, ricevendo notifiche riguardanti un procedimento penale in seguito all’evento del 7 gennaio. Luca Marsella, portavoce del movimento, ha dichiarato che ritiene ingiustificato e strumentale che tali procedimenti emergano a pochi mesi dall’anniversario dell’evento commemorativo, ribadendo l’importanza di ricordare una strage senza giustizia, avvenuta ormai 46 anni fa.

Proteste contro le persecuzioni legali

Marsella ha anche criticato l’accanimento della procura, sostenendo che recenti sentenze escludono in molti casi l’esistenza di reati in circostanze simili a quelle di Acca Larentia. Ha rilevato come, a seguito di queste decisioni, altri partecipanti a commemorazioni legate a saluti romani siano stati recentemente assolti, suggerendo una dissonanza nel trattamento legale della questione. Marsella ha espresso preoccupazione per il possibile uso di queste indagini come strumento di polemica politica e mediatica, sottolineando il desiderio dei militanti di ricordare i propri eventi storici con rispetto e serietà.

In conclusione, la gestione di queste commemorazioni continua a sollevare interrogativi su libertà di espressione e l’applicazione delle leggi contro l’apologia di ideologietotalitarie in Italia. Con il prossimo appuntamento fissato, la comunità di CasaPound rimane determinata a mantenere viva la memoria della loro storia, nonostante le sfide legali e le tensioni politiche che sorreggono il dibattito attuale.

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