Decalogo Alzheimer: 10 regole per prevenire la demenza secondo la Federazione Alzheimer Italia
In occasione del XIV Mese Mondiale Alzheimer e della XXXII Giornata Mondiale Alzheimer, la Federazione Alzheimer Italia ha presentato un documento di grande importanza: un decalogo per la prevenzione della demenza. Elaborato dal neurologo Simone Salemme, consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e dal ricercatore immunologo Davide Mangani, questo vademecum traduce le più recenti evidenze scientifiche in azioni concrete. La forza del messaggio risiede nella sua doppia prospettiva: la responsabilità del singolo e il ruolo cruciale di Governi e Istituzioni nel mettere in campo politiche pubbliche per la salute cerebrale collettiva.
“Oggi sappiamo che la prevenzione è una leva potente: fino al 40% dei casi di demenza potrebbe essere evitato o ritardato intervenendo sui fattori di rischio modificabili”, afferma Salemme. Un invito all’azione che unisce tutti, dalla persona comune alla politica, per costruire un futuro con un minore impatto della demenza.
Ecco le 10 regole fondamentali del decalogo.
Controllo della pressione arteriosa
L’ipertensione è un “killer silenzioso” per cuore e cervello. È essenziale misurarla regolarmente, seguire le cure, ridurre il sale e mantenere uno stile di vita attivo. Dal punto di vista collettivo, è fondamentale promuovere screening diffusi e progettare città che incoraggino il movimento con parchi e piste ciclabili.
Gestione del colesterolo LDL
Il colesterolo alto nella mezza età aumenta il rischio di demenza. Il singolo può tenere sotto controllo i lipidi seguendo una dieta mediterranea e facendo attività fisica. La società, invece, deve offrire check-up cardiovascolari accessibili e promuovere politiche per un’alimentazione sana.
Protezione dell’udito
La perdita uditiva non trattata, spesso a causa di costi e stigma, favorisce isolamento e declino cognitivo. È importante fare screening, usare apparecchi acustici se necessario e proteggere l’udito dai rumori forti. Le istituzioni devono rendere accessibili gli ausili e creare ambienti pubblici con ascolto assistito.
Cura della vista
Una buona vista mantiene l’autonomia e la stimolazione cognitiva. Controlli regolari, occhiali adeguati e un’illuminazione domestica corretta sono essenziali. A livello sociale, è urgente ridurre le liste d’attesa per interventi come la cataratta e migliorare l’illuminazione pubblica.
Attività fisica regolare
Il movimento è una delle armi più efficaci per la salute del cervello. Camminare, nuotare o ballare sono attività preziose. Le città devono evolversi in luoghi “active friendly”, sostenendo palestre e programmi sociali e incentivando la mobilità attiva.
Alimentazione mediterranea
La dieta mediterranea protegge da infiammazione e declino cognitivo. È consigliato consumare abbondante frutta, verdura, cereali integrali e pesce, limitando gli zuccheri. Le istituzioni possono fare la loro parte garantendo mense pubbliche sane e sostenendo le filiere locali.
No a fumo e alcol
Tabacco e alcol danneggiano i vasi sanguigni e favoriscono l’atrofia cerebrale. Smettere di fumare e limitare drasticamente l’alcol sono scelte fondamentali. La società deve rafforzare le politiche antifumo e regolamentare la vendita e la pubblicità degli alcolici.
Controllo del diabete e del peso
Diabete di tipo 2 e obesità sono fattori di rischio consolidati. Monitorare glicemia e peso, dormire a sufficienza e gestire lo stress sono comportamenti protettivi. Servono programmi di prevenzione e politiche che limitino il consumo di bevande zuccherate.
Mente attiva e vita sociale
Relazioni e stimoli mentali rafforzano la cosiddetta riserva cognitiva. Imparare cose nuove, coltivare hobby e partecipare ad attività sociali sono tutte pratiche benefiche. Garantire un’istruzione di qualità e promuovere centri comunitari sono doveri della collettività.
Atenzione a rischi ambientali e traumi
Incidenti e inquinamento atmosferico hanno un peso anche sulla salute cerebrale. Indossare il casco, prevenire le cadute in casa e preferire luoghi meno inquinati sono accorgimenti personali. Le istituzioni devono attuare piani “aria pulita”, aumentare il verde urbano e realizzare quartieri a misura di anziani.