Rissa tra tifosi a Bergamo: ucciso un giovane ultrà dell’Atalanta, arrestato un 18enne
Una tragica serata a Bergamo si è trasformata in un incubo per i familiari e gli amici di Riccardo Claris, un ultrà dell’Atalanta di soli 26 anni, ucciso dopo una violenta rissa tra tifosi fuori da un bar. L’incidente è avvenuto intorno all’una di notte in via Ghiaradelli, a pochi passi dallo stadio Gewiss. Nonostante l’immediato intervento dei soccorsi, per il giovane non c’era nulla da fare.
Rissa fatale tra tifosi
Secondo le prime ricostruzioni, tutto è iniziato quando un gruppo di tifosi dell’Atalanta si trovava in un bar di Borgo Santa Caterina e alcuni supporters dell’Inter, composti da due fratelli gemelli e tre loro amici, hanno intonato un coro della loro squadra. L’atmosfera si è caricata di tensione e ha portato a un alterco, dopo il quale i tifosi interisti si sono allontanati.
Una decina di tifosi atalantini, tra cui Riccardo Claris avvisato dalla sua ragazza, ha deciso di seguire il gruppo interista. A quel punto, Jacopo De Simone, un diciottenne che avrebbe compiuto 19 anni tra poche settimane, è tornato a casa, ha afferrato un coltello da cucina e, in un inseguimento successivo, ha colpito Claris alle spalle con un unico fendente, provocando la sua morte. Il giovane ha dichiarato di aver agito per difendere il fratello, ma le indagini sono ancora in corso per confermare questo dettaglio.
Tributo a Riccardo Claris
Riccardo Claris, laureato in Economia e Commercio, era un volto noto tra i tifosi atalantini, proprio come suo padre, un leggendario ultrà. Poche ore dopo la sua tragica morte, gli ultras della Dea hanno reso omaggio a Riccardo all’o stadio di Monza, esponendo uno striscione con la scritta “Claris ovunque con noi” e mantenendo un silenzio rispettoso durante la partita, che si è conclusa con una vittoria dei nerazzurri per 4-0. Claris aveva un passato da calciatore, avendo militato nelle giovanili dell’Albinoleffe e in varie squadre regionali.
Indagini in corso e reazioni istituzionali
La salma di Riccardo è stata trasportata all’obitorio dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove sarà sottoposta ad autopsia nei prossimi giorni. La notizia ha suscitato reazioni intense, con il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, che ha commentato: “È una cosa drammatica, non ci si capacita di come si possa continuare ad accostare lo sport a fatti criminali. È uscita dalla questione del tifo per trasformarsi in un problema sociale”.
Anche la sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, ha espresso sentimenti di profondo dolore, dichiarando: “La nostra comunità è scossa per la drammatica vita interrotta di Riccardo, ucciso per motivi futili. Questo gesto lascerà un segno indelebile.” L’episodio riaccende la discussione sulla violenza nel tifo e la necessità di interventi per prevenire simili tragedie.