Canada risponde a Trump: dazi del 25% su beni americani da martedì prossimo
Il Canada ha annunciato una risposta immediata e decisiva ai dazi del 25% imposti da Donald Trump sulle merci canadesi. Il premier Justin Trudeau, in una recente conferenza stampa, ha dichiarato che il Canada applicherà tariffe sempre del 25% sui beni statunitensi, per un valore totale di 155 miliardi di dollari canadesi. Questa misura entrerà in vigore a partire da martedì prossimo, con un primo pacchetto di 30 miliardi di dollari che sarà seguito da ulteriori dazi da 125 miliardi di dollari entro tre settimane.
Strategia congiunta con il Messico
Trudeau ha sottolineato l’importanza di un’azione coordinata con altri paesi, in particolare con il Messico, anch’esso colpito dai dazi imposti dagli Stati Uniti. Il premier canadese ha comunicato che intende parlare con la presidente messicana Sheinbaum per elaborare una strategia comune. Gli Stati Uniti hanno programmato di mettere in atto dazi del 25% sulla maggior parte dei prodotti canadesi e del 10% sulle risorse energetiche a partire dal 4 febbraio.
“Non volevamo arrivare a questo, ma il Canada è preparato”, ha affermato Trudeau. Il premier ha aggiunto che il governo sta cercando di evitare un’escalation, ma sarà pronto a difendere i canadesi e il loro posto di lavoro.
Impatto dei dazi sui prodotti quotidiani
I dazi canadesi si applicheranno a beni di uso quotidiano, inclusi birra, vino e bourbon americani, nonché a frutta, verdura, elettrodomestici, legname e plastica. Questa misura segue l’annuncio da parte di Trump di dazi anche per il Messico e la Cina, giustificati nel contesto dell’immigrazione illegale e del traffico di droga.
Le esportazioni verso gli Stati Uniti subiranno una tariffa del 25% a partire da martedì, anche se il settore energetico beneficerà di un’imposta ridotta del 10%. Trump ha anche fatto appello all’Opec per un incremento della produzione di greggio, sperando così di ridurre i costi per i consumatori americani e mantenere il consenso elettorale.
Conseguenze della guerra commerciale
Trudeau ha avvertito che la guerra commerciale porterà conseguenze significative non solo per i canadesi, ma anche per gli americani, inclusi perdita di posti di lavoro e aumento dei prezzi per cibo e combustibili. A rischio ci sarebbero anche le linee di assemblaggio delle automobili, nonché l’accesso a minerali strategici come nichel, potassio, uranio, acciaio e alluminio provenienti dal Canada.
Il premier canadese ha messo in evidenza come il Canada sia stato un alleato degli Stati Uniti in molte crisi, affermando: “Se il presidente Trump desidera inaugurare una nuova era di prosperità per gli Stati Uniti, la strada migliore è collaborare con il Canada”. Tuttavia, ha sottolineato che le recenti azioni della Casa Bianca hanno creato divisione invece di unirli.
Possibili ulteriori risposte del Canada
In consultazioni con i premier provinciali, Trudeau ha riportato che sono già state elaborate misure aggiuntive, come la rimozione degli alcolici americani dai negozi locali e l’esplorazione di relazioni commerciali alternative. I leader provinciali hanno descritto i dazi statunitensi come una “politica reciproca distruttiva”. La premier dell’Alberta, Danielle Smith, ha avvertito che questa situazione metterà a dura prova le relazioni tra Canada e Stati Uniti.
Il premier della British Columbia, David Eby, ha definito i dazi una “dichiarazione di guerra economica” contro un alleato di lungo corso, avvertendo che il danno inflitto alle relazioni sarà duraturo. Questo clima di tensione è stato ulteriormente esemplificato quando, durante una partita di hockey NHL, i sostenitori hanno fischiato l’inno nazionale degli Stati Uniti. In una situazione così complessa, le prossime mosse del Canada e degli Stati Uniti saranno monitorate con attenzione da tutti gli osservatori internazionali.